Cronaca

I loro sogni, la loro quotidianità: ecco chi erano le ventritre vittime

I loro sogni, la loro quotidianità: ecco chi erano le ventritre vittime

Sogni, speranze, attese spenti in un momento, lungo una tratta percorsa quotidianamente, adornata dal paesaggio della campagna pugliese.

Quel paesaggio su cui i passeggeri del 1016 e dell’Acquario, quel 12 luglio, posavano lo sguardo, tra una parola o una lettura. O posavano lo sguardo semplicemente per ammirarlo.

C’era chi ritornava nella sua amata Puglia per portare con sé  i suoi colori e profumi; c’era chi pensava al futuro roseo, pieno di amore e di progetti; c’era chi chiacchierava piacevolmente del più e del meno con i propri compagni di viaggio. Era la vita nel treno. La vita a bordo dei treni della Ferrotramviaria.

Queste sono le storie delle 23 vittime del disastro ferroviario sulla Bari-Nord. Ecco i loro sogni, le loro speranze, la loro quotidianità.

Fulvio Schinzari è stato il primo tra le vittime riconosciute, 59 anni, di Galatina (LE). Sposato, con due figlie, era vicequestore aggiunto alla Questura di Bari, dove lavorava come dirigente dell’Ufficio Personale. Stava raggiungendo Bari per riprendere a lavorare dopo un periodo di ferie. E’ stato riconosciuto da un suo collega che stava prestando soccorsi. Amava molto la musica.

Antonio Summo, 15 anni, di Ruvo di Puglia, studente all’Istituto Tecnico di Andria. Stava ritornando da scuola dopo gli esami di recupero. Al mattino aveva sostenuto un esame ed era stato invitato dal professore a tornare a casa, per riposarsi,  e ritornare nel pomeriggio. Sin dal mattino il padre lo aveva dissuaso dal recarsi a scuola ma lui aveva insistito nel farlo. Era una brillante promessa della musica.

Enrico Castellano, di 72 anni, originario di Ostuni, viveva a Torino. Ex funzionario del Banco di Napoli, tornava spesso in Puglia. Era venuto per festeggiare il compleanno del nipotino di due anni.

Jolanda Inchingolo, 25 anni. Si stava recando a Bari per incontrare il suo fidanzato, Marco, con cui si sarebbe sposata il prossimo 25 settembre. L’anello con la pietra nera che portava sempre al dito ne ha consentito il riconoscimento.

«Aiuta qualcuno. Nel dubbio.. Aiuta Qualcuno» era il motto di Gabriele Zingaro, 23 anni, originario di Andria. Metalmeccanico, aveva da poco trovato lavoro in un’azienda di Modugno. Si stava recando al Policlinico di Bari per curare una ferita dovuta ad un infortunio sul lavoro.

Patty Carnimeo, 30 anni, originaria di Bari, faceva l’estetista e viveva ad Andria. Amata da molti per la sua dolcezza, lascia il compagno e la figlioletta di tre anni.

Francesco Ludovico Tedone, 17 anni, amante dei videogiochi. Lo studente dell’ ITIS “Jannuzzi” di Andria stava ritornando dalla città dove studiava, dopo aver salutato i docenti ed essersi iscritto al quinto anno. Aveva frequentato il quarto anno di  informatica, in Giappone.

Giuseppe Acquaviva, 51 anni, stava lavorando nei campi circostanti il punto dove è avvenuto il disastro. E’ morto sul colpo, ucciso da un pezzo di ferro di uno dei convogli.

Donata Pepe, 60 anni, stava viaggiando con il nipotino Samuele di sette anni, che era giunto in Puglia da Milano per trascorrere un po’ di tempo con la nonna. Si stavano recando a Barletta per prendere la coincidenza per Milano. Donata teneva tra le braccia Samuele e questo lo ha salvato: il piccolo è stato estratto vivo dai Vigili del Fuoco.

Pasquale Abbasciano, di Andria, era il macchinista del convoglio bianco e azzurro, il 1016. Amava il suo lavoro e amava coltivare ciliege.  Prossimo alla pensione, dopo il lavoro doveva recarsi ad Andria per festeggiare la promessa di matrimonio della figlia in Comune.

Bianchino Alessandra, 29 anni. Originaria di Trani, viveva ad Andria e lavorava all’Oratorio Giovanile Salesiano.

Luciano Caterino, 37 anni, di Corato. Era uno dei macchinisti.

Salvatore Di Costanzo, 56 anni, era agente di commercio e si trovava in Puglia per un incontro di lavoro. Nell’ultima stagione calcistica bergamasca 2015-2016, aveva allenato la Verdellinese e aveva firmato un contratto con la Val Cavallina.

Era in Puglia con la moglie e la figlia Vittoria,  che non erano con lui sul treno, Maurizio Pisani, 49 anni,  esperto di marketing nel settore alimentare. Fondatore della Pisani Food Marketing nel 2013, aveva partecipato alla trasmissione televisiva La Ricetta Perfetta, su Canale 5, condotta da Cristina Chiabotto. Originario di Pavia, viveva a Milano. Si stava recando a Bari dove avrebbe preso la coincidenza per tornare nella sua città.

Maria Aloysi, 49 anni, originaria di Andria, viveva a Modugno con il marito Donato e i figli Marco, Andrea e Leo. Stava tornando a Bari dopo essere stata ad Andria per assistere il padre .

Albino De Nicolo, 53 anni, di Terlizzi. Era capotreno prossimo alla pensione  e stava svolgendo il suo lavoro su uno dei convogli. Due suoi  figli  maschi sono dipendenti di Ferrotramviaria SPA.

Julia Favale, 51 anni, nata in Francia. Docente in conversazione di lingua francese, aveva lavorato presso il liceo classico di Andria e il liceo scientifico di Barletta.

Michele Corsini, 61 anni, viveva tra la natia Barletta, dove gestiva un bar, e Bergamo.

Benedetta Merra, 52 anni si stava recando a Bari per controlli medici.

Serafina Acquaviva, 52 anni, originaria di Andria.

Rossella Bruni, 22 anni. Originaria di Martina Franca, viveva con la sua famiglia ad Andria dove suo padre è funzionario comunale.

Nicola Gaeta, 56 anni di Bari.

Giovanni Porro, di Andria, classe ’56.

 

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