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Fumo fa 83mila morti all’anno in Italia, presto giro di vite dell’Ue

Fumo fa 83mila morti all’anno in Italia, presto giro di vite dell’Ue

Solo in Italia, il fumo provoca 83mila vittime l’anno mentre nel mondo si stima uccida ben 6 mln di persone. Basta questo dato a comprendere la gravità del pericolo, per contrastare il quale il ministero della Salute scende in campo con la campagna 2015 contro il tabagismo – indirizzata in modo particolare ai giovani – dal titolo emblematico ‘Ma che sei scemo?’, mentre arriverà a breve il giro di vite contro l’uso delle ‘bionde’ per effetto delle norme della direttiva europea sul fumo.

I numeri, snocciolati oggi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin in occasione della presentazione della campagna, che ha come testimonial l’attore Nino Frassica, fotografano uno scenario inquietante: il tabacco, ha ricordato, provoca più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme e l’epidemia da tabacco è una ”delle più grandi sfide di sanità pubblica della storia”, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito il fumo di tabacco come ”la più grande minaccia per la salute nella regione europea”. In Italia, i fumatori sono 10 milioni e ben il 23,4% degli studenti dei primi anni delle superiori, secondo un’indagine 2014 in collaborazione con l’Università di Torino, afferma di fumare (erano il 20,7% nel 2010): quanto all’acquisto delle sigarette, il 63,9% di questi non ha ricevuto un rifiuto dall’esercente nonostante il divieto di vendita ai minori.

E nonostante la legge Sirchia del 2003 per lo stop al fumo nei luoghi chiusi abbia portato a dei passi avanti, ancora molto resta da fare, anche considerando che l’80% di chi ha tentato di smettere, secondo dati Istat, ha fallito. Da qui l’iniziativa del ministero: ”Contro il fumo – ha affermato Lorenzin – ci devono essere campagne continue di sensibilizzazione. Dopo la prima campagna contro il tabagismo che seguì alla legge Sirchia del 2003 si registrò infatti una diminuzione dei fumatori, ma poi il trend ha ripreso a crescere. Oggi si accende la prima sigaretta già ad 11 anni e questo preoccupa molto”.

Quella ai nastri di partenza sarà una campagna sociale ‘combinata’: contro il fumo, ma anche contro altri comportamenti non salutari. Sono previsti uno spot video, trasmesso dalle maggiori emittenti, ed uno spot radiofonico, pensati anche per una diffusione sul web e per una condivisione spontanea attraverso i social network.

Intanto, è pronto il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul fumo, ed il provvedimento potrebbe arrivare al Consiglio dei ministri già entro settembre. La direttiva, ha ricordato il ministro, ”preveda novità importanti, a partire dal divieto di fumo in auto davanti a minori e donne incinte e il divieto di vendita a minori di 18 anni anche di sigarette elettroniche con nicotina”.

Fonte Ansa

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