Palazzo Avitaja

La lettera di una lettrice : “Mi sento presa in giro e non trovo eticamente corretto essere trattata in questo modo”

La lettera di una nostra lettrice che 4 anni fa ha subito un incidente per colpa di una buca e che oggi tenta di contattare il comune che fa orecchio da mercante. La lettera integrale:
“Buongiorno ,
sono una cittadina Milanese, con origini pugliesi e precisamente di Ruvo di Puglia e da più di un anno anche una vostra lettrice.
Premetto che sono fiera della mie origini, perché amo le tradizioni anche culturali della vostra terra e ho voluto scrivervi questa mia lettera, per raccontarvi una vicenda mia personale che mi è capitata quattro anni fa, mentre soggiornavo nella vostra cittadina, per un matrimonio di una parente.
Il giorno 12 maggio 2012, era l’ultimo mio giorno di permanenza a Ruvo di Puglia,e mi recai nella mattinata di questa bellissima giornata di sole, al mercato che si svolge sull’estramurale e, mentre passeggiavo, guardando le varie bancarelle esposte, accidentalmente caddi per terra a causa di una buca non segnalata, presente sulla via pedonale.
Arrivarono i soccorsi furono immediati, mentre io ero ancora a terra e la gente circostante cercava di aiutarmi, con l’arrivo dell’ambulanza, mi portarono all’ospedale di Corato, dove sono stata accolta e soccorsa in maniera lodevole, tanto che quando sono stata dimessa ho ringraziato il personale che mi ha assistito nella mia degenza.
Questo incidente mi procurò una grave infortunio, con la conseguenza della rottura ossea di un braccio, con un periodo di ingessatura, dopo la quale un lungo periodo con una serie di terapie riabilitative, che hanno comportato un dispendio di ingente denaro.
Avviai anche una pratica legale con il Comune, per la quale mi sono dovuta recare a Ruvo diverse volte per gli incontri con l’avvocato che avevo nominato, le varie visite con i medici legali e le diverse udienza in tribunale che si sono svolte, nelle quali sono stati sentiti anche i testimoni che erano presenti il giorno dell’incidente.
A marzo di quest’anno si è svolta l’ultima udienza in Tribunale, nella quale il giudice a stabilito un patteggiamento, che ad oggi non si è ancora svolto.
Con il mio avvocato mi recai anche nell’ufficio Comunale dei Dott.ri DE CILLIS Paola e BONADIA Gaetano, consulenti dell’Avvocato COSATANTINO, legale rappresentate del Comune, con i quali concordati di risentirci telefonicamente, per la risoluzione della mia pratica.
Al mio rientro a Milano i giorni successivi cominciai a telefonare ripetutamente lo Studio, per avere riscontri e notizie in merito, ma ogni volta mi sono sentita rispondere dalla dott.ssa De Cillis, che non avevo notizie in merito e che non aveva avuto ancora modo di incontrare l’avvocato Costantino.
Questa cosa è andata avanti per parecchi giorni, dove il più delle volte nessuno rispondeva mai al telefono, quando chiamavo, (forse riconoscevano il mio numero di cellulare), quando un giorno lo scorso 4 maggio, chiamando il centralino del comune, riuscii a farmi dare un altro interno al quale mi rispose il dott. Bonadia al quale chiesi di poter parlare con la dott.ssa De Cillis o di avere informazioni sul mio caso, ma la risposta fu che non era possibile e che lui non aveva notizie in merito ….
A questo punto ho deciso di scrivervi e rivolgermi a voi e rendere pubblica la mia vicenda, in quanto ad oggi oltre ad avere grossi problemi di salute causati da questo incedente ed uno sborso di ingente denaro per i vari viaggi da Milano a Ruvo e le varie terapie riabilitative, che ancora ad oggi devo effettuare periodicamente, mi sento presa in giro e non trovo eticamente corretto essere trattata in questo modo.
Fondamentalmente io non ho creato danno a nessuno, il danno lo subito io e ne sto pagando personalmente le conseguenze !!!!
Mi rivolgo a voi nella speranza che pubblicando questa mia lettera, qualcuno si faccia carico del mio problema, e con l’occasione vi voglio ringraziare per la vostra attenzione e disponibilità.”
Lettera firmata

Un pensiero su “La lettera di una lettrice : “Mi sento presa in giro e non trovo eticamente corretto essere trattata in questo modo”

  • Cittadino qualunque

    Gentile Sig.ra, purtroppo non è l’unica che “subisce” situazioni di questo tipo da parte di questi signori. Più che di etica parlerei di mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, tanto a loro che gli frega, l’importante è che a fine mese arrivi l’accredito dello stipendio. Per gli altri i soldi non ci sono ovvero ce ne sono sempre meno, per loro ci sono sempre, ivi compresi i premi di “produzione”. Noi stringiamo la cinghia, loro si prendono pure i premi di produzione, ma questo argomento in campagna elettorale è tabù, o forse se ne ignora l’esistenza.
    Vedremo se saranno così educati da scusarsi, è il minimo che possano fare, gentile Sig.ra.

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