Il sindaco Chieco: «Mettiamo insieme il culto del passato con lo spirito e le sensibilità del nostro tempo»

Per il sindaco Pasquale Chieco, l’ordinanza sindacale di divieto di botti in occasione della Candelora e della Festa di San Biagio è stata dettata unicamente dall’attenzione verso “le persone più fragili e gli animali della comunità“. Non vi è alcuna intenzione di svilire le tradizioni ruvesi. Anzi, passato, presente e futuro sono legati dal filo rosso dell’innovazione e del rispetto sia delle persone sia dell’identità culturale ruvese. Lo ha scritto in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook.

«L’ordinanza sindacale con cui, d’intesa con il parroco, il Comitato Feste e la confraternita interessati dalla festa patronale, ho vietato i botti molesti, quelli che fanno tremare i vetri, che impauriscono piccoli e animali, è stata il pretesto per gridare allo scandalo».

Dopo il solito attacco contro chi dissente prosegue: «La città va da un’altra parte, sta coltivando il metodo della collaborazione, sta mettendo insieme il culto del passato con lo spirito e le sensibilità del nostro tempo, guarda al sentire comune senza trascurare di considerare chi non sa o non può dire come i piccoli, i bambini, gli animali; chi cerca strade e soluzioni per coniugare tradizione e innovazione con l’obiettivo di valorizzare la nostra cultura popolare, le nostre tante bellezze del passato, rendendole sempre più attrattive agli occhi di chi ha la curiosità di scoprirle. 
E’ questa una strada sfidante e obbligata se vogliamo coltivare una identità che stia nel nostro tempo, se intendiamo preservare le nostre radici aprendoci al mondo che cambia, se perseguiamo l’intento di innovare senza scadere nel nuovismo, nell’effimero dell’usa e getta, nel mondo di plastica senza identità e radici».

(Foto © pagina Facebook del sindaco Pasquale Chieco)