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PUG: osservazioni, esame delicato. Il sindaco Chieco: «Momento da non banalizzare»

Il dibattito “PUG: conoscere e scegliere”, svoltosi lo scorso venerdì nel cortile della Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia, è stato importante per due motivi: da un lato ha fatto sintesi sullo stato attuale – l’esame delle osservazioni- del lungo iter procedurale che condurrà all’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del Piano Urbanistico Generale adottato il 20 aprile 2016 con  delibera n. 17.

Dall’altro ha misurato la temperatura del microclima politico all’interno della maggioranza che supporta il sindaco Chieco: se non erano presenti i consiglieri di “App Dem”, in prima fila erano seduti, a dissenso della nota inviata dalla Segreteria cittadina di partito che ha preso le distanze dall’incontro,  i tre consiglieri comunali del Partito Democratico – Giovanni Turturro, Mario Paparella e Michele Scardigno accanto tutti gli altri esponenti di Sinistra Ruvese e Ruvo Futura, queste ultime due forze politiche sin dall’inizio accanto al primo cittadino nell’organizzazione dell’incontro.

Il pubblico era composto da cittadini ma, soprattutto, da stakeholders (portatori di interessi), rappresentanti di associazioni ambientaliste, sportive e culturali: il professor Nicola Cesareo, presidente della Fondazione “Angelo Cesareo”,  ha consegnato  “Una Charta sulla città e i suoi paesaggi”  che  esorta a tutelare anche la bellezza aerea, sotterranea e spirituale della città. Presenti anche consiglieri di opposizione.

«Questo incontro, fortemente voluto da me perchè esprime il valore della partecipazione su cui è impostata la mia amministrazione, è fondamentale in quanto siamo qui riuniti per discutere  della nostra casa, della nostra città. Con questo non si svalutare il ruolo del Consiglio Comunale, anzi. Noi vogliamo e chiediamo di costruire insieme la nostra città. Siamo in una fase avanzata, è vero, ma non si esclude la possibilità di interloquire» spiega Chieco a introduzione del dibattito moderato dalla giornalista Elena Albanese.

Nicola Giordano, assessore alle Politiche Territoriali, ricorda quando a metà degli anni Novanta ha vissuto a Ruvo di Puglia, con l’ingegnere Michele Stasi, la grande stagione del Piano Regolatore Generale osservando la grande attenzione dell’Amministrazione nel rispettare il  Piano Urbanistico Territoriale Tematico “Paesaggio”. «Il Consiglio Comunale – ha sottolineato –  ha la responsabilità di salvaguardare  e tutelare il territorio e in questo ci hanno aiutato i pareri del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e del Ministero dell’Ambiente».

«Siamo in una fase gestazionale – prosegue l’architetto Nicola Fuzio designato quale figura tecnica a supporto del  lavoro della III Commissione Consiliare Permanente la quale ha la competenza in materia urbanistica. Fuzio  ha elaborato l’istruttoria con cui accompagnerà le controdeduzioni in Consiglio Comunale alle osservazioni giunte. Egli ha anche spiegato l’iter procedurale che attende il PUG: dopo l’approvazione in prima battuta dello stesso, integrato da osservazioni e controdeduzioni  del Consiglio Comunale,  sarà inviato alla Regione che avrà 150 giorni, dalla ricezione, per valutarlo ed emettere parere di compatibilità alla pianificazione sovraordinata. Se il parere non è  favorevole, il Consiglio Comunale dovrà indire una Conferenza di Servizi e, in trenta giorni, dovrà trovare soluzioni compatibili con le indicazioni inviate da Bari. In caso di parere favorevole, il Consiglio Comunale approverà definitivamente il Piano.

«Rispetto al Piano Regolatore Generale, attualmente vigente, il PUG, che ha assorbito i comparti di espansione del primo,  introduce i distretti perequativi  e i contesti periurbani. Nella zona agricola sono state introdotte, poi,  quattro perimetrazioni dei piani agricoli: area produttiva; area-premurgiana; area murgiana e area a prevalente valore identitario. Più alto è il valore paesaggistico, meno possibilità di trasformazione sussistono».

Delle 137 osservazioni giunte, il 33% ha natura tecnica; il 6% è di carattere generale; il 46% riguarda nello specifico i contesti urbani; mentre il 15%, di natura tecnica, si sviluppa sui contesti rurali.  Ma le percentuali più interessanti riguardano il grado di accoglibilità delle osservazioni: il 57% delle osservazioni giunte non è accoglibile; il 18% è parzialmente accoglibile; il 5% è costituito da deduzioni tecniche subordinate mentre il 20% è pienamente accoglibile.

E il focus sulle osservazioni di carattere generale, poste all’attenzione della III Commissione Consiliare permanente, è stato fatto dalla consigliera Raffaella Di Terlizzi (Ruvo Futura), presidentessa della stessa (gli altri componenti sono i consiglieri Lia Caldarola di Sinistra Ruvese; Francesco Summo di App Dem; Piero Paparella di Noi con l’Italia e Orazio Saulle di Forza Italia).

Le osservazioni vertono, principalmente,  sul dimensionamento -residenziale e produttivo – e sulla preoccupazione dell’elusione del principio del “consumo zero” del suolo: per questo si deve puntare sulla riqualificazione e rigenerazione del preesistente urbano.

Per quanto concerne il dimensionamento residenziale, sussistono criticità nelle metodologie di calcolo che conducono a una stima in eccesso della popolazione: non si considerano, infatti,  nla contrazione delle nascite, l’invecchiamento della popolazione, la riduzione del numero medio dei componenti del nucleo familiare e la mobilità residenziale (si va ad abitare in altre città per motivi di lavoro e altro). I dati riferiti a stanze totali ed abitazioni (rilevanti dal censimento del 2011)  si riferiscono al solo patrimonio occupato e non anche – come si dovrebbe – anche a quello inoccupato, come anche da DGR 6320/89. Si lamenta, poi, la mancata applicazione del DRAG (Documento Regionale di Assetto Regionale).

Si chiede, inoltre,  anche la revisione dei parametri urbanistici nei contesti periurbani di nuovo impianto ritenuti invasivi e di eliminare la previsione di una nuova strada extramurale, a valle e contigua ai comparti di PRG esposti a nord. Sarebbe meglio riconfigurare, riqualificare e completare l’intero asse viario (sul prolungamento dell’estramurale Pertini) che attenui il problema della gestione del traffico pesante, in ingresso e transito.

In sintesi, l’espansione urbana e il concomitante consumo del suolo comporta costi, ambientali e finanziari a carico della comunità.

Per quanto concerne il dimensionamento produttivo, si chiede di rimuovere alcune criticità e si propone di quantificare le volumetrie esistenti delle aree occupate e non occupate e la capacità residua costruttiva della ZTO produttiva; di eliminare la previsione della zona industriale di nuovo impianto in direzione Sud-Ovest a ridosso della S.P. 231 per eccessivi costi; di ampliare la zona produttiva verso la Provinciale per Terlizzi dando una destinazione mista artigianale e agro-industriale.

Per il dimensionamento delle aree a standards, si notano errori nella metodologia di calcolo degli “Standard di Quartiere” di Progetto, basata soprattutto sul criterio teorico-quantitativo complessivo, per l’intero ambito urbano, della dotazione capitaria (18 mq/abitante), e non sul criterio dell’effettiva qualità/quantità e presenza in relazione ai distinti Contesti Urbani (Zone Omogenee). Si chiede di individuare, negli ambiti periurbani, parchi urbano-territoriali vincolando anche terreni comunali tra cui Parco del Conte, Casina Ruta.

Si rileva come l’obiettivo del PUG sulla riduzione del consumo del suolo a zero tanto che si qualifica Ruvo di Puglia come “città compatta contro la riduzione di suolo”, si notano criticità. In concreto, la zonazione e le norme tecniche consentono la possibilità di edificare nel periurbano e nell’agro contrariamente a quanto accade con il PRG, più attento alla tutela del suolo: per cui si chiede che gli indici di fabbricabilità non si discostino da quelli vigenti nell’attuale PRG- Alcuni lembi del Contesto rurale 2, inoltre, rientrano nell’Alta Murgia e non dovrebbero essere declassate a mere aree produttive. Nelle osservazioni, a salvaguardia della “visibilità città-campagna” si chiede di prevedere una zona sub-urbana destinata alla tutela e valorizzazione del paesaggio da e verso l’abitato con l’introduzione di  norme  che puntino a ribassare gli indici di edificazione e che prevedano  premialità per la progettazione con il riutilizzo, anche ricreativo, del già costruito.

La conclusione, dopo gli interventi, anche polemici, di alcuni cittadini, è stata affidata al sindaco Chieco il quale ha, ancora una volta, ribadito l’importanza del momento delle osservazioni, da non sottovalutare attraverso atteggiamenti polemici.  «E’ inutile puntare il dito contro eventuali responsabilità e sulla circostanza che si poteva fare di più. Bisogna costruire e bisogna farlo insieme, rigenerando e riqualificando gli spazi urbani. Per esempio, il centro storico sarà rivitalizzato anche grazie al DUC, attuando un processo che coinvolgerà tutta la città. Non dimentichiamo, poi, l’importanza del Biodistretto delle Lame nel quale siamo inseriti. Devo dire che sono moderatamente contento perché mi sarei aspettato un maggiore appoggio ma sono molto fiero di aver  dato vita a questo momento di partecipazione, coinvolgendo i cittadini».

(Foto, ©Ruvesi.it)

 

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