Religione

PELLEGRINAGGIO A LOURDES, IN 14 DA RUVO DI PUGLIA

“Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv2,5). Questo il tema del pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dalla sottosezione UNITALSI di Molfetta. Dal giorno 8 al 14 agosto 2018, i 220 pellegrini della Diocesi (146 da Molfetta, 51 da Terlizzi, 14 da Ruvo, 9 da Giovinazzo) accompagnati dal Vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, da don Cesare Pisani, don Beppe de Ruvo e don Roberto de Bartolo, si uniranno al pellegrinaggio regionale della Puglia la cui organizzazione è stata affidata proprio alla sottosezione di Molfetta.

Rifacendosi al miracolo delle Nozze di Cana, il tema ispiratore richiama chiaramente l’impegno a mettersi in ascolto della volontà del Maestro, anche quando questa può risultare dura, difficoltosa o incomprensibile. Ma il pellegrinaggio di questo anno 2018 segna anche la ricorrenza dei 160 anni da quell’11 febbraio 1858 quando nel piccolo paese della Francia meridionale, nella valle del Gave, a ridosso dei Pirenei, successe «il miracoloso evento che ne avrebbe cambiato per sempre la vita. “Io sono l’Immacolata Concezione”: così la Vergine Maria si è presentata, nei pressi della Grotta di Massabielle a Bernadette Soubirous, la figlia di un mugnaio caduto in miseria e provata da una malattia cronica.»

Da allora  non si contano i pellegrini che sono accorsi a Lourdes non si contano i miracoli e le grazie ricevute o anche solo le conversioni.  «La bellezza di Lourdes è proprio questa: la semplicità della preghiera che diventa un’esigenza di comunione fraterna. La fede che si fa miracolo. Un luogo dove tutte le diversità sono abbattute, dove abbandonarsi alla sguardo amorevole della Madonna, dove cercare conforto, avere speranza, ringraziare, ridere, piangere e sperare nel miracolo fisico e dello spirito».

Nelle città della nostra Diocesi l’attività dell’Unitalsi è notevole e non solo nell’accompagnamento dei malati alle diverse mete dei pellegrinaggi, motivazione originaria dell’associazione. Tante sono le iniziative di aggregazione e di valorizzazione anche di chi, per diverse ragioni, vive una situazione di disagio psicofisico che merita molta più attenzione e cura.

Il programma delle giornate è quello tipico dei pellegrinaggi del’Unitalsi: preghiera, celebrazioni, silenzio, via crucis, processioni, momenti culturali e rituali… oltre all’aspetto fondamentale che è quello comunitario e relazionale. In questo pellegrinaggio diocesano saranno 43 gli ammalati, 115 i pellegrini, 52 il personale volontario, oltre, come già detto, al vescovo, tre sacerdoti, 5 religiose e tre seminaristi prossimi al diaconato. Una rappresentanza della Diocesi alla quale tutta la comunità si unisce spiritualmente. «Durante il viaggio in treno mi aggirerò tra i vagoni, sarò disponibile all’ascolto, a gesti di tenerezza, ad asciugare lacrime e saliva…» ha detto il Vescovo Domenico durante la veglia dei giovani che faranno il cammino verso Roma.  Due esperienze parallele, ma accomunate da un medesimo obiettivo, quello di una vita umana e cristiana vissuta in pienezza. Nonostante tutto.

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