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PASQUALE MARZOCCA DA RUVO CON FURORE TRA CINEMA E TEATRO

Voce di popolo mormora, che le star del maxischermo (beate loro!) fanno vita da nababbi. Lusso a gogo. Macchinoni a destra e a manca. Abiti e gioielli griffati di qua e di là. Red carpet. Riflettori. Insomma, il paese dei balocchi, dove tutto poi, come si dice, è “a gratis”!
Ma davvero è tutta rose e fiori la vita degli attori?
Certo, se ci si arpiona stupidamente all’apparenza delle cose, l’erba del vicino è e sarà sempre più verde!
Ad onor del vero, pure solo una spanna è tanta se si vuole andare al cuore delle cose. “Bisogna vestirli quei panni” – racconta l’attore ruvese, Pasquale Marzocca. “Occorre starci dentro, affogato completamente come un biscotto nel caffelatte, per capire quanto questo mestiere sia duro. Durissimo. Le rose, mamma mia che belle, si che ci sono, ma, ahi, quante spine!“.

E di esprienza ne ha da vendere il trentenne Pasquale Marzocca. Il giovane talento ruvese (attore principalmente di teatro, ma anche di cinema), potrebbe, infatti, per la maturità lavorativa acquisita nell’ultimo decennio, raccontare vita, morte e miracoli dei teatri di mezzo mondo.
Sofia, Atene, Bucarest, Tokyo,… sono alcuni dei palcoscenici che ha calcato, interpretando la Tosca, l’Aida, il Trovatore, la Turandot.

Negli ultimi 5 anni, da vero veterano del palcoscenico, Pasquale, ha affondato le sue radici nelle viscere del Teatro Petruzzelli di Bari, ma la sua gavetta l’ha fatta, altrochè se l’ha fatta, zigzagando su e giù per lo stivale. Ad osannarlo, sotto le luci della ribalta dei grandi teatri italiani, il pubblico dell’Opera di Roma, del San Carlo di Napoli, del Regio a Torino, del Teatro Massimo a Palermo, del Comunale di Bologna.

Galeotte le sue passioni: le arti marziali e la letteratura. Un effervescente cocktail emotivo che attiva in lui il GPS e Pasquale, spinto da una sana voglia di mettersi in gioco, imbocca la strada della recitazione.

È nei ruoli di mimo a teatro e stuntman al cinema che la sua vita si trasforma. È una babilonia. Sentimenti, pensieri, amori e odi, gioie e dolori (quelli dei suoi personaggi), si travasano goccia a goccia in ogni sua cellula e il suo corpo non è più il suo. Ride, gioisce, si dispera, ma con le risa, le gioie e la disperazione di vite altrui.

Al cinema è impresso sulle pellicole di “007” (2015), “Ben-Hur” (2016), , “Wonder Woman” (2017), “Maria Maddalena” (2018). È lo stuntman, la controfigura nelle scene action, quelle che prevedono una preparazione fisica eccellente (e quella non manca per merito del maestro di arti marziali, stile “sekiguchi sui battojutsu”, Maurizio Colonna e del personal trainer Luigi De Nicolo titolare della palestra G&G di Ruvo di Puglia) e, diciamola tutta, una buona dose di incoscienza.

Progetti futuri ce ne sono. Intanto, si riparte il prossimo 21 settembre al Petruzzelli con il Rigoletto e poi chissà! Vero è che nel cassetto non ci sono soltanto sogni, ma anche sceneggiature, poesie e racconti che non aspettano altro che vedere la luce.

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