Politica

L’OPPOSIZIONE: “SCIPPO AL “TEDONE” CON CHIARA MATRICE POLITICA”

L’opposizione parla ai cittadini e lo fa di un tema delicatissimo come quello dell’indirizzo scientifico duplicato presso il Polo Liceo di Terlizzi. “STORIA DELL’ENNESIMO SCIPPO”, il titolo dell’incontro tenutosi nella serata di venerdì 8 febbraio, presso Palazzo Caputi.
Alla presenza della dirigente e degli insegnanti del Liceo Scientifico “O. Tedone” di Ruvo di Puglia, il relatore Salvatore Bernocco, Mariatiziana Rutigliani e Antonello Paparella (consiglieri comunali di Forza Italia) hanno esaminato la vicenda, limpida e palese che si aggira attorno al liceo ruvese.

Che il liceo ruvese sia una vera e propria autorità sul territorio è noto a tutti e lo ha voluto sottolineare Salvatore Bernocco, citando alcuni dei nomi dei professori più illustri che hanno accompagnato gli studenti non solo tra i banchi di scuola ma anche nella vita.

“Si tratta di una vicenda sostanzialmente politica – commenta Bernocco – favorita da una precisa forza politica. Pian piano ci troveremo difronte a una opera illustre che verrà svuotata”.

Una vicenda a tratti vergognosa che pianta le sue radici già nel 2017, quando fu respinto il primo tentativo di “assalto” al Liceo “Tedone”. Ma dal 2017 al 2018 cosa è cambiato? Nulla, eppure a distanza di un anno la stessa e identica domanda presentata è stata prima bocciata e poi “magicamente” accettata.

“Ruvo ormai è terra di conquiste – commenta MariaTiziana Rutigliani – e tutta le volte che abbiamo una ricchezza ci viene portata via. Questo tema non è interesse di un’amministrazione che avrebbe dovuto parlare ed esternare la problematica”.

“Il liceo rubastino sta assistendo a un vero e proprio scippo, senza che si rispetti alcun criterio”, ribadiscono i consiglieri. È proprio dei criteri e dell’iter burocratico che l’avvocato Rutigliani ha informato la cittadinanza sottolineando alcuni aspetti poco chiari: in data 4 dicembre 2018 il Sylos di Terlizzi promuove il nuovo indirizzo tramite un volantino, ma la conferma dell’approvazione della richiesta avverrà in data 21 dicembre.
Come si poteva sapere che la regione avrebbe espresso il suo consenso? Non era affatto sicuro e dovuto eppure a Terlizzi si promuoveva già il nuovo indirizzo scientifico.

Ma nonostante ciò, la preside del liceo “O. Tedone”, prima a ottobre e poi a dicembre ha inviato due mail agli organi competenti elencando le qualità dell’istituto ruvese e le criticità presenti nella domanda posta dal liceo  terlizzese. “Il liceo a ottobre aveva già scritto ad altre persone – sottolinea a gran voce MariaTiziana Rutigliani – compresi il sindaco Pasquale Chieco e l’assessora Monica Filograno, ma questo non ha avuto alcun effetto. È chiaro che chi doveva occuparsene non se ne è occupato. Si tratta di una importante perdita di risorse, specie di denaro pubblico e questo deve portare ad essere arrabbiati i cittadini”.

Una vicenda triste, che purtroppo ha anche suscitato poco interesse da una parte politica, perché?
Ad essere a rischio non è solo un’autorità importante, quale il liceo “O. Tedone”, ma anche l’intera città e i cittadini.

Non possiamo e non dobbiamo correre il rischio di “perdere” e “svuotare” la nostra istituzione scolastica ruvese per “una decisione di carattere politico” per nulla conforme ai criteri dichiarati nella delibera di giunta del 28 settembre.

“La nostra battaglia è finalizzata non solo a respingere un’autorizzazione concessa – commenta Antonello Paparella – ma ad arginare altre proposte che potrebbero impoverire non solo la popolazione studentesca ma anche il bilancio. Noi vogliamo che il sindaco si preoccupi non delle ordinanze ad horas, ma che si interessi di queste dinamiche importanti per la città. Noi andremo fino in fondo e il comune deve fare la lotta anche amministrativa nei confronti della regione per impedire che l’ennesimo scippo si verifichi”.

Cosa si potrebbe fare ora per evitare questo scempio? “Sicuramente l’unica strada possibile sarebbe quella della richiesta al TAR”, concludono.

Una vicenda di rilevante importanza che, se non affrontata nel modo opportuno, potrebbe portare alla decentralizzazione di un punto di riferimento solido della formazione ruvese.

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