L'EX SINDACO FATONE RICORDA MONS. MARTELLA
L’ex sindaco di Ruvo, dott. Saverio Fatone, ricorda Mons. Martella, attraverso questo scritto:
“La dipartita del nostro Vescovo ha lasciato negli animi di molti dolore, smarrimento e un vuoto non facilmente colmabile.
Non posso dimenticare, la mattina della notizia, i volti smarriti e desolati del mio parroco, don Vincenzo Speranza, e dell’altro sacerdote più giovane che lo accompagnava, Don Silvio Bruno; fu come se a loro fosse venuto a mancare un padre.
E don Gino era come un padre per tutti noi: come tale agiva, nella sua timida riservatezza, prodigo di consigli e incoraggiamenti!
Ho avuto occasione di conoscerlo molto bene quando fui sindaco di Ruvo; in quel periodo era sua ferma volontà investire i proventi della vendita di un terreno edificabile, vicino all’Elaiopolio, di proprietà della Chiesa, nella costruzione di un Albergo a Calendano che potesse essere utile per ritiri spirituali o accoglienza a studenti in trasferta. Poichè il terreno della Chiesa, a Calendano, non poteva essere edificato in quanto ricadente nei cento metri dal santuario, Sua Eccellenza aveva chiesto aiuto alla nostra amministrazione che di buon grado fu disponibile a cedere un’area a d.m. per la costruzione della struttura utile alla Diocesi ma anche alla comunità Ruvese. Purtroppo il disegno del nostro Vescovo non potè andare in porto perchè qualche proprietario confinante, spalleggiato da alcuni consiglieri dell’epoca, si oppose al progetto raccogliendo firme e ricorrendo al TAR. Complice anche la caduta dell’amminiostrazione da me presieduta.
Ricordo che affrontava i numerosi problemi della comunità ruvese con discrezione e delicatezza, consigliandone con semplicità paterna la soluzione, qualche volta parlando anche della sua salute, con un velo di tristezza negli occhi.
Un altro suo grande desiderio era quello di creare sempre a Ruvo, un museo diocesano che potesse raccogliere tutta l’arte sacra in possesso della diocesi. Sentiremo per lungo tempo la sua mancanza”.
Egr. Sig. Fatone l’opera non e’ stata realizzata ma i soldi che dovevano servire a tale scopo che fine hanno fatto?
Gentile sig. Alessio, spiacente non poterle dare una risposta in quanto la sua domanda va rivolta altrove. Distinti saluti.
dott. Saverio Fatone