Palazzo Avitaja

IL SINDACO: “NO AD OGNI FORMA DI VIOLENZA. LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO”

Un’azione premeditata e senza precedenti. Una programmazione mirata a far saltare il piano parcheggi a pagamento attraverso un atto delinquenziale. Ruvo si risveglia scossa per un episodio estremamente negativo. La discussione e il dialogo se preclusi e sostituiti dalla violenza, implicano un fallimento della società civile.

Un “No” alla violenza e diretto è stato ribadito dal sindaco Pasquale Chieco a margine del concerto di Capodanno tenutosi presso l’auditorium dell’oratorio “Pio XII”: “E’ stato un atto vandalico davvero sconcertante. Nel ribadire il “no” alla violenza, sottolineo come sia stato propedeutico l’aver ascoltato della buona musica all’indomani di un episodio del genere. Sono e siamo convinti che la bellezza isolerà i vandali e preserverà la società civile buona”.

Il sindaco ha sottolineato come il territorio fosse perlustrato da due macchine della Polizia Municipale e da una dei Carabinieri, con l’ausilio delle guardie giurate locali e delle associazioni del territorio. Una Ruvo cresciuta rispetto agli ultimi tempi e che avrebbe meritato attenzione diversa da parte delle istituzioni in merito alla quantità di cittadini che hanno deciso di festeggiare per strada l’arrivo del 2019.

Un Capodanno diffuso terminato e sfociato in un atto vandalico senza precedenti: “La violenza non vincerà mai – ribadisce il sindaco – siamo in contatto con l’azienda appaltatrice e che deciderà le modalità con cui cominciare l’azione dei parcheggi a pagamento. Noi cercheremo in tutti i modi di risalire agli autori di questo gesto scellerato e soprattutto non finiremo mai di ribadire l’invito al dialogo e al rispetto che non può essere sostituito dalla violenza”.

Infine, l’attacco ai “seminatori di odio” seriali sui social: “Non fanno altro che seminare veleno aizzando i cittadini. Non tutti hanno la capacità di comprendere che questi soggetti vanno isolati, non letti e lasciati perdere. Utilizzano in modo estremamente negativo i social provocando delle vere e proprie scissioni, una semina di odio difficile da controllare”.

 

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