Cultura

Festival “Wanda Landowska”, antiche sonorità con i Bandicanti. Questa sera i grandi del Barocco

Una delle preziose rarità preannunciate dalla Maestra Margherita Porfido, nella serata inaugurale del Festival Internazionale Clavicembalistico “Wanda Landowska” di cui è direttrice artistica, è stata la musica antica e tradizionale lucana eseguita dai “Bandicanti”, ensemble composto da quattro polistrumentisti, Daniela Ippolito, Natalia Bonello, Rino Locantore e Alberico Larato, nel concerto “Dalla corte al cortile” la scorsa domenica, nella Sala Conferenze della Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea, a Ruvo di Puglia.

All’ensemble si è unita la stessa Porfido col suo clavicembalo di manifattura britannica la cui delicata bellezza “rococò” si armonizzava con quella rustica dei numerosi strumenti dei Bandicanti, affascinanti nel suono e nella forma. Sonagli argentati, cannacchere, tamburello, un’antica liutarra restaurata con volto di donna, il cupa cupa – strumento realizzato con materiale di recupero – la ghironda, l’arpa viggianese, la zampogna a chiave, antichi flauti doppi, dritti e traversi, l’organetto, la lira calabrese: una festa per la vista  e l’udito, esaltata anche dai frizzi scambiati tra i quattro polistrumentisti in cui è stata coinvolta la direttrice artistica.

Il repertorio presentato dai Bandicanti è frutto di ricerche rigorose, tese alla riscoperta e valorizzazione della musica tradizionale lucana, colta e popolare, tanto che alla conoscenza dello strumento si coniuga anche la capacità di realizzazione degli stessi, contribuendo a dare linfa, così, all’alto artigianato.

“Bransle de chavaux” per ghironda e arpa di Anonimo del XVI secolo; “Tarantella” lucano-calabra; “Romanesca con variazioni” di Antonio Valente, musicista non vedente del Cinquecento che Porfido ritiene appartenere alla zona Bisceglie-Trani, nonostante sia considerato “napolitano”; “L’amante felice” di Giovanni Stefani del Seicento; “Villanella che all’acqua vai” e “Vurria addeventare” di Giovanni Leonardo Mollica detto Gianlonardo Dell’Arpa del 1530, cantate da Ippolito e Locantore; “Gagliarda Napoletana” di Valente; “Brando Dicho el Melo” di Andrea Falconiero; “Tarantella del Gargano” di Anonimo; la villanella “Vurria ca fosse ciaola”; il canto per zampogna a chiave “Lu Pastor” che si ascolta nei boschi di Accettura (Matera), durante il Matrimonio degli Alberi, a maggio; “Lo Guarracino” di Anonimo, cantata da Locantore, sono stati eseguiti con maestria e leggera grazia ironica che ha incantato e divertito il pubblico.

Dopo due giorni di pausa necessari ad allestire le sale della Pinacoteca per il Concorso Clavicembalistico, giunto alla sesta edizione, il Festival riprende questa sera, alle 20.00, in Pinacoteca Comunale con “I grandi del Barocco – Bach, Scarlatti, Pergolesi e Vivaldi” per quattro clavicembali, quartetto d’archi, flauto e la voce di Gianluca Belfiori Doro.

L’ingresso è gratuito.

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