Cultura

Fastoso Barocco in Pinacoteca. Questa sera si inaugura il clavicembalo “Blanchet”

Una platea cosmopolita quella che, ieri sera, ha seguito il concerto “I grandi del Barocco” per quartetto d’archi, flauto e, novità assoluta al Festival Clavicembalistico “Wanda Landowska”, un quartetto di clavicembali. Tra il pubblico, erano presenti alcuni dei giovanissimi musicisti, provenienti soprattutto dai Paesi dell’Est, che da oggi parteciperanno alla sesta edizione del Concorso Internazionale Clavicembalistico dedicato alla ricercatrice e musicista polacca, punto di riferimento per la Maestra Margherita Porfido, direttrice artistica della manifestazione. Il Concorso, che durerà sino a domenica 22 aprile, quando si svolgerà la serata di premiazione, rappresenta un unicum nel panorama europeo proprio per la sua apertura ai giovani suonatori di clavicembalo, al cui “rinascimento” si sta assistendo in tutti i Conservatori attraverso l’istituzione di cattedre dedicate.

La musica da camera di Johan Sebastian Bach, il IX Concerto per flauto, due violini e basso continuo di Alessandro Scarlatti, dai 24 Concerti del Manoscritto di Napoli, il “Salve Regina in Fa minore” di Giambattista Pergolesi e lo “Stabat Mater” RV 621 in Fa minore di Antonio Vivaldi hanno trasformato l’austera Sala Conferenze della Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia in un salotto settecentesco. Suggestione esaltata dalla esibizione del contraltista cagliaritano Gianluca Belfiori Doro che ha tessuto con la sua voce delicata e potente, tra i larghi, i lenti e gli andanti il dolore di Maria fissato nelle note di Pergolesi e Vivaldi.


Notevoli i concerti da camera di Bach e Scarlatti con il quartetto d’archi composto da Fabrizio Signorile, Flavio Maddonni, Francesco Capuano ed Elia Ranieri; la flautista Natalia Bonello, già esibitasi al Festival coi “Bandicanti” e le clavicembaliste Vera Alcalay, Chiara Cattani, Annalisa Ficarra e Svetlana Shabaltina la quale, questa sera, alle 20.00, sempre in Pinacoteca, inaugurerà il clavicembalo francesce Blanchet di François Ciocca nel concerto “L’art de toucher le clavecin”, con un repertorio di musica francese dal XVII al XVIII secolo.

Un momento molto atteso, soprattutto da chi è attratto dal clavicembalo non solo per le sue cristalline note ma anche per la bellezza delle forme tanto che ogni sera, a fine concerto, c’è sempre qualcuno che fotografa questi delicati strumenti frutto di alto artigianato.

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