Attualità

DARIO BERNARDI: “NON ABBATTIAMOCI, CONTRIBUIAMO A COSTRUIRE INSIEME LA RUVO CHE VERRA'”.

Altro spunto interessante che offriamo a voi lettori questa mattina sulla vicenda “La Maraviglia” al contrario, è una lettera di Dario Bernardi inviata alla nostra redazione. Una riflessione attenta e approfondita da leggere attentamente e attorno alla quale costruire una civile discussione.

Caro Paolo,

innanzitutto ti ringrazio per i video-dibattiti che Ruvesi.it offre. Sono spesso motivo di riflessione e danno voce a opinioni differenti.

Sai bene che da anni vivo fuori Ruvo, ma non ho mai perso il contatto con quello che considero ancora un paese di rara bellezza, ricco di talento e dalle enormi potenzialità. Un paese che a medio/lungo termine vorrei fosse la casa in cui far crescere i miei futuri bambini. Non nego di continuare ad avere il batticuore al mio arrivo e quella maledetta malinconia che, andando via, solo con il passare dei giorni si allevia.

Quando si vive lontano dagli affetti si spera sempre che le persone, le relazioni e i luoghi del cuore siano al sicuro, e che il tempo non scalfisca mai la loro bellezza e integrità. Quasi tre anni fa abbiamo affidato la nostra cittadina a una nuova amministrazione che ha una propria chiara direzione verso cui indirizzare Ruvo. Piaccia o no, è una politica di rottura rispetto al passato, dove non si accettano compromessi con l’ignoranza, il clientelismo e lo storico immobilismo meridionale.

Ovviamente, questa amministrazione non è il meglio possibile. Si percepisce il malcontento per un farraginoso contatto con la cittadinanza. Come lucidamente chiarito anche da te nell’ultimo “Confronto”, le lotte intestine all’interno della maggioranza e la numericamente impossibilità decisionale di un’opposizione costruttiva stanno isolando sempre più la striminzita cerchia di reali attori di questa amministrazione (sindaco e tre assessori), quasi relegandola a un manipolo di tecnici scelti per portare la croce fino allo sfinimento.

Bisogna tuttavia ammettere che politiche di sostenibilità ambientale, culturale e sociale di questo calibro non si vedevano nel nostro paese da qualche decennio. Il livello di tali idee politiche si è chiaramente innalzato rispetto a un passato di svilimento e disaffezione. Ruvo è chiaramente un malato di mezza età che sta cercando pian piano di risollevarsi, grazie a un enorme sforzo burocratico e intellettuale di persone che avrebbero potuto invece continuare la loro tranquilla e soddisfacente vita accademica.

Non voglio entrare nel merito di questioni scottanti di attualità ruvese, quali “strisce blu”, “Luci d’artista” o PUG. Ognuno ha un’opinione, a favore o contro. Ognuno di noi ha la propria idea di Ruvo da affidare ai propri figli: una Ruvo a misura di automobile o a misura d’uomo, una Ruvo di cemento o di parchi, di sfilate automobilistiche o di fresche passeggiate estive in bicicletta sotto i tigli. Tutti ci proiettiamo in una Ruvo che desideriamo.

Per poter sostenere o cassare le politiche attuali, a tutti è data un’arma potentissima: il voto. È nell’urna che si decide se perseverare o abbandonare la strada attuale. A Ninni Chieco e alla sua amministrazione va dato quanto meno il merito di aver risvegliato le coscienze. Fra due anni, alla prossime elezioni comunali, mi aspetto una corposa partecipazione.

A nessuno, però, è dato il diritto di diffamare, distruggere o sostenere la violenza impunemente. La devastazione delle prime ore del nuovo anno e i danneggiamenti alla luminarie delle ultime ore sono totalmente inaccettabili, tanto per i criminali protagonisti, quanto per i cittadini antagonisti che non condannano, anzi giustificano, tali atti ignoranti e bestiali.

Dici bene, caro Paolo: a Ruvo come a livello nazionale manca ormai una rappresentanza politica che è sfociata nel populismo e nel razzismo. Il malcontento si sta sfogando nell’ingiuria, nella chiusura e nella cattiveria. Si preferisce farsi giustizia da sé piuttosto che affidarsi a rappresentanti moderati. L’ascolto e la discussione costruttiva sono considerati da molti strumenti per buonisti.

Sono però convinto che la vasta maggioranza dei Ruvesi, e degli Italiani in generale, ha ancora un atteggiamento positivo, una voglia di cambiamento per una società migliore.

Ad ognuno di loro mi rivolgo, affinché si faccia quadrato attorno alle istituzioni, alla legalità e a delle politiche legittimamente premiate durante le ultime elezioni.

Facciamoci sentire, pretendendo anche dei cambiamenti dall’amministrazione, a partire da un maggiore ascolto verso i singoli cittadini. Non abbiamo quindi paura di scendere in piazza, o di partecipare più attivamente e civilmente alla vita politica per contribuire a costruire il nostro piccolo pezzo della Ruvo che verrà.

Se però ciò non fosse possibile, cerchiamo quanto meno di non lasciare soli coloro che si impegnano nel prendersi cura dei luoghi che amiamo. Sosteniamoli con un messaggio di coraggio o con una condanna ferma dei vandali e degli ignoranti. Facciamo sì che la maggioranza silenziosa, quando necessario, si faccia sentire per mettere a tacere i ronzii fastidiosi degli inetti.

Io sto con Ninni e l’amministrazione.

Dario

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