Cultura

Danze, canti, colori tradizionali di tre Paesi a Ruvo di Puglia. “Lapecheronza”: «Ora oltre confine»

Le danze, i canti e i gli abiti tipici fanno parte del patrimonio immateriale di un popolo, sono alcune delle espressioni della sua anima e compito della comunità è quello di custodirli e mantenere sempre vivo il loro significato.

E’ uno degli obiettivi dell’Associazione Culturale “Lapecheronza”, che, a passo di danza e canti, salaci, malinconici, vivaci, porta in giro per l’Italia l’anima autentica ruvese. Ma aspira a portarli anche fuori dai confini italiani. E, ieri sera, Piazza Matteotti è stata lo scenario di un contatto, di una “relazione” tra comunità di tre Paesi: Italia, Polonia e Repubblica Ceca.

Si è svolta, infatti, la prima edizione ruvese del “Festival Internazionale del Folklore”, evento organizzato dall’associazione “Lapecheronza”, in collaborazione con la Pro Loco UNPLI di Ruvo di Puglia, nell’ambito della programmazione estiva “Relazioni”, ideata dagli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Ruvo di Puglia.

Sul palco, adornato di luci, di nastri, coccarde e fiori, si sono esibiti i giovanissimi ballerini del gruppo “FS Salajka Damborice” di Damborice, paesino della Repubblica Ceca, e del gruppo “Zespol Piesni i Tanca Ziema Bydgoska” dalla Polonia.

Il gruppo “FS Salajka Damborice”, accompagnato da una piccola orchestra, si è esibito in polke (è in queste regioni che è nato questo ballo), quadriglie e in tutto il repertorio di danze della Repubblica Ceca, in molti paesini della quale sono conservati intatti costumi, tradizioni, dialetti ricchi di secoli. In Repubblica Ceca famosi sono il Festival Internazionale del Folklore di Pilsen, a giugno, e il Festival Folkloristico Internazionale di Straznice, dal valore iniziatico in quanto i giovani sono ammessi, come adulti, nella comunità. I balli sono stati accompagnati da canti in lingua.

Molto vivaci le polke, le mazurke, le quadriglie dei giovani danzatori polacchi del “Zespol Piesni i Tanca Ziema Bydgoska” che hanno portato sulla scena momenti di vita quotidiana, vivaci contese tra fanciulle per un giovanotto, con accenni di “danza apache”, celebrazioni di feste agricole.

Meravigliosi i costumi tradizionali di entrambi i gruppi, testimonianze di antiche festività pagane di ringraziamento per i raccolti.

A conclusione, si sono esibiti i danzatori e i cantori de “Lapecheronza” che hanno portato sul palco, a passo di tarantella rubastina, quadriglie, storie di agricoltori operosi, di disavventure amorose, di vita quotidiana della Ruvo di Puglia di un tempo. Ad accompagnarli, alcuni musicisti della Scuola di Musica Bembé Arti Performative.

L’incontro di comunità è stato anche un momento di condivisione: l’assessora alla Cultura Monica Filograno, la vicesindaca e assessora alle Politiche Sociali Monica Montaruli e il Presidente della Pro Loco UNPLI di Ruvo di Puglia Rocco Lauciello hanno donato ai gruppi prodotti della tradizione artigianale gastronomica ruvese.

Ma alla condivisione di prodotti tipici ruvesi si aggiunge anche quella dei saperi, della storia e della cultura della nostra città: il gruppo Lapecheronza, sin dal 7 agosto, ospita i ballerini dei due gruppi, facendoli entrare in sinergia con le realtà locali, mostrando loro la bellezza e della città e del territorio circostante (il gruppo “FS Salajka Damborice” si è esibito, l’8 e il 9 agosto, a Bitonto nel corso della ventesima edizione del Festival Internazionale del Folklore”).  La prima edizione ruvese del Festival Internazionale dedicato al folklore ha creato relazioni tra gli operatori economici ruvesi e non solo: alcuni cittadini hanno collaborato per la riuscita dell’evento.

L’evento è frutto anche della partecipazione dell’associazione “Lapecheronza” al progetto “Sorry? What’s the weather like?” (è la domanda che ci si pone, prima di un viaggio, quando si deve raggiungere un posto lontano), nell’ambito di “Youth Exchange – Programme Countries” – Erasmus Plus e Agenzia Nazionale per i Giovani.  Un progetto che l’associazione rubastina ha vinto e che testimonia della volontà di portare le tradizioni autenticamente genuine di Ruvo di Puglia oltre confine.

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