Attualità

Il saluto a Guido Lamura, “artigiano” degli elettrodomestici. Il centro storico perde un altro simbolo

Saracinesche abbassate per la “bottega” di elettrodomestici in via Vittorio Veneto 28, a Ruvo di Puglia.
Un piccolo angolo del centro antico, dove la via Traiana si congiunge a via Cattedrale,  è a lutto perché è venuta a mancare una figura “storica”, un punto di riferimento per i ruvesi: è scomparso Guido Lamura.

Ci ha lasciato, ieri, questo artigiano dei cavi, dei fili elettrici, delle televisioni, delle lavatrici, delle radio. Artigiano, in quanto uomo che fa del lavoro manuale un’arte a cui dedicare tempo e passione. E Guido metteva a disposizione dei clienti la propria arte perché non aveva mai piede la filosofia dell'”usa e getta” in quella bottega ampia, dove si riparava tutto e si trovava anche quello che non era più in commercio; quella bottega dall’insegna d’antan quanto rassicurante.

Un negozio d’altri tempi, dove si portava qualcosa da riparare, si facevano acquisti e ci si fermava per chiacchierare, per commentare gli eventi politici e sociali della città. Nelle belle giornate e serate, non era raro vedere persone sedute sulla soglia di “Lamura”, accanto alla dicitura musiva che riporta il nome di famiglia e accoglie i clienti. Tra queste persone c’era anche Guido che, con Giosy e Michele, che aveva il suo negozio di dischi a pochissimi metri, era un’istituzione nel campo degli elettrodomestici.

Di Guido Lamura tutti ricordano la bontà, la gentilezza e l’affabilità. Lo ricorda in modo particolare Loredana Piacenza, figlia di un carissimo amico di Guido, sua vicina di casa: «Guido era un carissimo amico di mio padre Guerrino. E’ stato il suo primo amico ruvese, una volta che si è trasferito da Bari per motivi di lavoro. Lo ha fatto sentire a casa. Li accomunava, poi, la passione per l’elettrotecnica. Io e i miei fratelli giocavamo con i suoi figli, soprattutto con Mario, e ricordo che nel cortile di casa c’era un ciclomotore a tre ruote, un “Ape Piaggio” abbandonato che, un tempo, serviva a Guido per trasportare le bombole di gas. Noi salivamo su di esso, ci nascondevamo al suo interno. Poi l’Ape fu sostituito da una Seicento giallo limone sbiadita che assolveva alle medesime funzioni e cioè serviva a trasportare bombole. Ho questi ricordi, di un tempo lontano ma anche vicino. Nel cuore. Siamo ancora in contatto con la famiglia Lamura, anche se non vive più nello stesso condominio. Con Guido scompare una parte importante della storia di Ruvo di Puglia».

Ma non nel ricordo di tutti, naturalmente. «Un grande commerciante», lo saluta in maniera affettuosa un suo collega. Intanto si apre il dibattito sul centro antico. Lui, Guido Lamura è stato pioniere di una piazza che ormai non c’è più. Di una vitalità propria del centro storico ruvese, bellissimo, molto apprezzato, ma adesso privo dei suoi simboli e di coloro che ne hanno fatto la storia.

Dopo la chiusura a catena di una serie di attività commerciali – l’ultima in ordine temporale la “Ferramenta Brucoli” che si trasferirà in via U. Giordano – adesso se ne va un uomo che amava il centro antico e che ha fatto di tutto per renderlo speciale, come quando a Natale o in primavera infondeva il buonumore con la diffusione di musiche suggestive per i passanti.

Amico e consigliere della Confcommercio, “è stato un riferimento importante per tutti – ribadisce il presidente Ascom Ruvo, Vito D’Ingeo – ci mancherà, ma sarà sempre vivo nelle decisioni di Confcommercio”.

«Ieri – racconta Sebastiano Ursi, residente del centro antico – è andato via un pezzo di storia di Via Vittorio Veneto. Potrà sembrare strano ma mancherà una presenza assidua e tranquilla. Mancheranno le canzoni di Natale, anche quelle più tristi, mancheranno le canzoni domenicali-primaverili più arzille, mancherà un punto di riferimento per una presa, una tripla o le semplici pile. A questo punto penso che le amministrazioni, in generale, debbano attivarsi per portare a termine quel processo che porti i giovani a ripopolare un gioiello antico come il nostro, mettendo in discussione se stessi. Che lo facciano insieme destra, sinistra e centro. La politica cittadina è davvero importante perché determina l’assetto, la crescita e la distruzione di un paese. Abbiate cura di quello che Noi vi abbiamo consentito e affidato. Per il resto un pezzo della mia giovinezza va via, speriamo che per molti non porti via con sé la speranza».

Il funerale avrà luogo questo pomeriggio, alle 15.30, nella Chiesa di San Michele Arcangelo dove la salma sarà accolta dalle 10.30.

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