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ALDO GATTA: “NON CAPISCO QUESTO ACCANIMENTO NEI MIEI CONFRONTI, UN DERBY-PLAYOFF MI PIACEREBBE”

Il derby tra Talos Basket Ruvo e AS Basket Corato di domenica scorsa ha riportato alla mente le sfide di circa un decennio fa tra queste due squadre: l’agonismo in campo, la qualità di alcune giocate, gli sfottò goliardici tra i tifosi. Un derby di cui questo territorio aveva fortemente bisogno per rilanciarsi e tornare a sognare. Sfortunatamente, però, non tutti hanno deciso di trarre il meglio dalla sfida di domenica: a pochi minuti dall’inizio della gara il cestista ruvese Aldo Gatta si è trovato a fare i conti con insulti e sputi dopo un contatto di gioco controverso avvenuto in campo. Il motivo? Chiaramente l’origine coratina del numero 8, reo di aver indossato a più riprese i colori dei rivali biancoblù. In seguito a questo avvenimento abbiamo voluto intervistare Aldo, chiedendogli il suo punto di vista sull’accaduto e toccando temi caldi come il futuro-playoff della squadra ruvese.

Te la senti di raccontarci nel dettaglio l’episodio che ha causato la tua rabbia nelle ultime ore, a partire da quel contatto avvenuto davanti alla tribuna del PalaLosito?

C’è stato un contatto di gioco in cui Sabeckis ha ricevuto una gomitata (volontaria o no) e io sono andato a mettermi vicino al giocatore incriminato. In quel momento arrivano due giocatori del Corato che mi spingono verso la tribuna dalla quale ricevo insulti e sputi.

Da parte dei tifosi giusto? Perché la partita mi è sembrata molto sentita, dura e combattuta dal punto di vista agonistico ma, al di fuori di quell’episodio ad inizio gara non ho visto enormi scorrettezze, confermi?

È stata una partita corretta, dura anche perché era un derby, Nessuno si è risparmiato e, forse, anche qualche fallo che poteva sembrare cattivo non è stato cosi cattivo, in fondo.È normale, ci son state provocazioni in campo ma sono tutte cose tra giocatori, cose che fanno parte dello sport.
Cosa pensi porti, invece,fuori dal campo certe persone a trascendere dai confini dello sfottó e della goliardia e ad addentrarsi nell’ambito delle offese e della violenza in qualsiasi sua declinazione?
Indubbiamente non mi aspettavo di essere accolto con la standing ovation, anzi (ride, ndr). Mi ritengo fortunato per il fatto che mi abbiano dedicato uno striscione. I cori e gli insulti, invece, son cose che ci possono pure stare. Anche se io sono dell’ idea che il tifo debba essere fatto per la propria squadra e non contro la squadra avversaria. In un derby posso anche giustificare certe cose. Questo accanimento nei miei confronti, però, non si capisce…Ma va bene cosi.
In ogni caso, malgrado le difficoltà derivanti dall’ambiente e dall’innegabile forza dell’avversario avete disputato una grande partita per tenacia e forza mentale, una caratteristica che in determinate partite è sembrata sparire. Può essere il derby la partita dalla quale ripartire dal punto di vista della voglia e dell’atteggiamento alla volta di un finale di stagione in crescendo?
Sicuramente sì, da qui dobbiamo ripartire già per la prossima partita di domenica contro Santeramo, così da prendere questi due punti è assicurarci i playoff. Poi i playoff sono un campionato a sé stante e noi saremo consci di aver già raggiunto l’obiettivo. Ora pensiamo al presente, partita dopo partita, per fare il meglio possibile per tutti quelli che ci seguono che -ahimé- a volte abbiamo deluso peccando nell’atteggiamento.
In caso di finale positivo di stagione l’obiettivo è, ovviamente, il miglior piazzamento playoff possibile: che ne penseresti di un accoppiamento da brividi proprio con Corato? Al di là dei comportamenti di alcuni tifosi, resta comunque una squadra in cui giocano tanti tuoi ex compagni e amici, affrontarli nell’ottica di una serie avrebbe un sapore particolare, vero?
Incontrare ai playoff Corato sarebbe bello. Sarebbe una sfida dura perché Corato ha un ottima squadra, ma i play off sono un campionato a parte. Sarebbe molto bello, ti dico la verità, ma vediamo come va.
Vorrei chiudere con un giudizio inerente l’aspetto tecnico: per ben tre volte in stagione ci siamo trovati costretti a cambiare centro titolare. Kymantas, Tilev e Van Zijverden sono giocatori piuttosto diversi tra loro che privilegiano situazioni di gioco diverse e che, inevitabilmente, hanno portato il resto della squadra a dover cambiare e adattarsi, ad esempio, al modo in cui servirli e aiutarli in difesa: quanto ha influito, secondo te, questo aspetto in alcuni passaggi della stagione?
Sicuramente ha influito perché cambiare centro titolare e riambientarti giorno dopo giorno non può non influenzarti. Sono giocatori diversi uno dall’altro, ma ognuno di loro ci ha dato qualcosa. E’ normale pensare che se avessimo avuto uno di loro da inizio anno senza essere costretti a cambiare sarebbe stato tutt’altro campionato. Ma mai guardarsi dietro, guardare sempre avanti!
Ringraziamo Aldo per la disponibilità e gli auguriamo di proseguire al meglio nella sua stagione, a partire dalla sfida di domenica contro Santeramo.

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