Attualità

30 anni di agriturismo: parole d’ordine per il futuro “autenticità, diversificazione, competenze, contesto”

Si è conclusa con una serie di spunti sul presente e il futuro del settore, la giornata di lavori promossa da GAL Murgia Più in collaborazione con CIA Bat, svoltasi lo scorso 17 marzo presso la Masseria San Vincenzo a Spinazzola.
Il convegno sulle prospettive dell’Agriturismo in Puglia – ed in particolare nell’Alta Murgia – si è svolto a 30 anni dalla nascita della prima legge sull’agriturismo in Italia.
“Agriturismo – Analisi e prospettive del territorio murgiano” ha posto al centro dell’incontro i temi dell’autenticità, dell’identità e dell’appartenenza al territorio da parte delle aziende agricole, della prossima approvazione della prima legge sull’agricoltura sociale, dell’occupabilità delle nuove generazioni nel mondo dell’agricoltura, del turismo sostenibile attraverso una nuova concezione di agricoltura multifunzionale.
Ad introdurre il dibattito, dopo i saluti del presidente Michele Armienti, il direttore del GAL Murgia Più Luigi Boccaccio, che ha presentato il GAL e specificato come – “trattandosi di un territorio classificabile nel suo complesso come “area interna”, è vitale che mantenga intatta la sua vocazione rurale attraverso lo sviluppo della multifunzionalità delle aziende agricole, di cui l’agriturismo è il migliore tra gli esempi”.
Le aziende agrituristiche in Italia, sono in tutto 20.897 e in costante crescita: sono cresciute del 2,1% neli ultimi anni, con un aumento al nord e un calo al sud. 1874 invece sono le aziende agrituristiche che hanno cessato la propria attività negli anni, perché non in grado di adeguarsi alle nuove sfide del mercato.
“L’agriturismo ha bisogno di comunicarsi, sia come attività che come impegno sociale – ha dichiarato in proposito  Giulio Sparascio, Presidente nazionale di Turismo Verde – CIA e moderatore dell’incontro. – “Il settore attrae capitali importanti e ha permesso in questi anni di recuperare edifici dismessi e l’immagine di un’agricoltura sensibile, caparbia, affezionata alla terra”.
“Oggi siamo pronti ad un altro passo importante – ha proseguito Pietro Schipani, del Ministero delle Politiche Agricole : uniformare l’agriturismo italiano attraverso una classificazione unificata. E’ già pronto il sito nazionale www.agriturimo.gov.it che sarà presentato ad Expo 2015 e porrà rimedio al disorientamento creato dai precedenti regimi di classificazione, differenti in ogni regione. Gli agriturismi saranno suddivisi e classificati sulla base di sette indicatori tematici che inquadreranno l’azienda dal punto di vista del contesto paesaggistico, dei servizi di ristorazione, dell’ospitalità, delle attività agricole e della produzione tipica aziendale”.
Nascerà anche un Forum per stimolare le regioni al nuovo percorso regolamentare, che andrà ad applicare al contesto locale la normativa nazionale.
A fare il punto sul concetto di multifunzionalità, è stato Tommaso Buffa, Responsabile Vitivinicolo Qualità e Sicurezza Alimentaredella CIA, che ha illustrato le rotte da seguire: competenze e formazione, diversificazione delle attività e delle colture, apertura al mercato, rapporto diretto con il produttore, massima apertura al mercato. “Le aziende agrituristiche sono sempre più spesso gestite da giovani con alto livello di formazione ed alta capacità di adeguamento alle esigenze del turista. Tuttavia corrono una serie di rischi, tra cui il più gravi sono quelli di omologazione e non connessione: scuole di ballo, spa, sale ricevimenti se fatte rientrare tra gli agriturismi, rischiano di far perdere autenticità al concetto in sé. E quello dell’autenticità è il tema chiave del futuro”.
Ad introdurre il tema dell’agricoltura sociale, il Portavoce del Forum nazionale di Agricoltura Sociale Antonio Carbone, che ha tracciato i confini del  termine in termini di prestazioni sociosanitarie, terapeutiche e di wellness, prossimo ad essere inquadrato, per la prima volta, anche dal punto di vista legislativo.
E’ stato invece Diego Cacchiarelli, della Federazione Italiana di Atletica Leggera, a presentare le prime esperienze “Fattorie Sportive” in Italia. Il progetto di Cia e Fidal (insieme alle rispettive organizzazioni Turismo Verde, associazione per le attività agrituristiche della Cia, e Fidal Servizi) promette di trasformare gli agriturismi in palestre a cielo aperto senza snaturarne l’identità, ma integrandovi veri percorsi sportivi intelligenti, certificati dalla Fidal, ad alto contenuto tecnologico.
Parlando di turismo e ruralità nell’alta Murgia, non si poteva prescindere dalla testimonianza offerta dal Presidente Parco nazionale dell’alta Murgia, Cesare Veronico, convinto che: “non si può parlare di agriturismo, senza tener conto del contesto.. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia è nato dieci anni fa per tener conto di questo “contesto” e da alcuni mesi, lavorando con passione, è riuscito ad ottenere la Carta Europea del Turismo Sotenibile. Laddove prima si parlava di Murgia per  le sue discariche, le pratiche inquinanti, i rifiuti, ora si parla di Murgia per la sua progettualità. Nelle attività previste dalal Carta, sono previste 59 azioni che vivacizzeranno il territorio, a vantaggio degli operatori agrituristici e spesso con la loro diretta collaborazione”.
Nel comprensorio del GAL sono però in corso altre attività che riguardano il “contesto” e la rete tra imprese. Ad illustrare il progetto “TEAM”,. Massimo Lupis, che ha spiegato i punti cardine del progetto che il network di imprese Diva Eris sta portando avanti con il GAL Murgia Più: “la Rete d’Imprese “Alta Murgia in Puglia” punterà su formazione e marketing, al fine di costituire una lobby in grado di far pressione su istituzioni e opinione pubblica e così frenare ogni iniziativa che possa interferire con un sano sviluppo turistico del territorio e con l’aggressione dei mercati esteri”.
Interessante, anche la testimonianaza di Marco Marcocci (Icrrea banca), relativa alla convenzione stipulata tra Ferdparchi e Iccrea, firmatari di un protocollo d’intesa che mira a promuovere il turismo nelle aree protette italiane attraverso particolari vantaggi e sconti destinati ai membri del ClubCartaBcc nelle strutture ricettive e di ristorazione selezionate da Federparchi.
Presente all’appello, anche la Regione Puglia, che attraverso il dott. Cosimo Sallustio, Responsabile Asse 3 e 4 – PSR Puglia 2007/2013 e il dott. Francesco Mastrogiacomo, responsabile della Misura 311  “Diversificazione per le attività non agricole” del PSR Puglia 2007/2013, ha offerto al dibattito spunti di riflessione sulla nuova programmazione e sul ruolo di presidi educativi che sarà sempre più assegnato agli agriturismi e alle fattorie sociali pugliesi.
Nel pomeriggio un tavolo tecnico, animato da alcune best practices del territorio, ha fatto il punto sulle migliori esperienze agrituristiche nell’Alta Murgia e sul perché del loro successo.
Tra queste, quella del Centro Visite Torre dei Gaurdiani a Ruvo di Puglia, gestito da un raggruppamento di imprese temporanee e porta di accesso al Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Delle 9 fattorie che il WWF Puglia, con un rigidissimo metodo di classificazione, ha inserito nella rete delle “Fattorie del Panda”, due fanno parte del territorio del GAL Murgia Più – ha spiegato invece Maria Panza, nel riportare l’impegno del WWF per lo sviluppo dell’agriturismo – : si tratta di Selva Reale (Ruvo di Puglia) e Masseria San Vincenzo, sede della manifestazione a Spinazzola.
Serena Ferrara

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