Riceviamo e pubblichiamo questo racconto!
“I giorni 1 – 2 – 3 maggio 2015 la “FAMIGLIA SALESIANA” di Ruvo di Puglia si è recata in pellegrinaggio a Torino per vivere un’esperienza di fede, ricca di emozioni e di tanta spiritualità.
Il primo momento ha portato i pellegrini nel Duomo per inginocchiarsi e venerare la “Sacra Sindone”. La visione e la contemplazione del “lenzuolo” che ha avvolto il corpo di Gesù credo abbia sconvolto le coscienze di tutti. Era inevitabile, guardando quel telo, pensare e immaginarsi i tormenti patiti dal Cristo, sentirli e farli propri.
Poi la visita ai luoghi di Don Bosco, a cominciare dalla “CASETTA” ai Becchi dalla quale traspare tutta la povertà e la miseria nella quale Giovannino è vissuto trascorrendo la sua fanciullezza e dove si è forgiata la sua anima e sono maturati in lui quei principi e quella vocazione che ne hanno fatto un grande santo: il “SANTO DEI GIOVANI”.
Egli, infatti, ha speso tutta la sua vita per il bene e la salvezza dei giovani poveri e abbandonati.
A Colle Don Bosco la visita è proseguita nella Basilica di don Bosco, in cui domina l’enorme e splendida statua lignea di Gesù Risorto, per finire poi a Mondonio nella casa di San Domenico Savio.
Proseguendo il percorso di visita siamo arrivati a Valdocco, un quartiere di Torino dove, a partire dalla “TETTOIA PINARDI” è sorto il primo oratorio, che è diventato per i giovani di don Bosco prima e ora per i ragazzi di tutto il mondo, “casa, scuola e chiesa”.
Ha certamente suscitato grande emozione la visita alla cameretta dove Don Bosco è morto e poi grande gioia vedere la bellissima e maestosa Basilica che Egli fece costruire per dedicarla alla Vergine Maria con il titolo di Ausiliatrice, ossia Aiuto di tutti.
Don Bosco ha sempre avuto una particolarissima venerazione per la Madonna, tanto che in punto di morte le sue ultime parole furono “ha fatto tutto Lei”. In questa Basilica riposano le sue spoglie. Alcuni volontari ci hanno guidato, raccontandoci la vita di Don Bosco da cui traspare la grande tenacia e la grandissima fede che lo sostenevano anche contro tutti coloro che lo osteggiavano.
Ultima tappa: Mornese, in provincia di Alessandria. Mentre a Torino, Don Bosco pensava ai giovani, contemporaneamente, a pochi chilometri, in un paesino sperduto tra le colline del Monferrato, una donna, Maria Domenica Mazzarello, anche lei povera, debole, provata nella salute, ma sostenuta da una immensa e sconfinata fede in Dio e nella Madonna, pensava a come educare e far crescere le giovani, creando le “FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE”, le suore che avrebbero fatto per le ragazze, ciò che i Salesiani di Don Bosco già facevano, a Torino, per i ragazzi.
Anche qui i pellegrini hanno visitato la casa natia e i luoghi dove Ella ha vissuto.
Da qui, nel 1877, partirono le prime suore missionarie per l’America Latina e dopo si sono diffuse in tutto il mondo. A Ruvo sono presenti da oltre 80 anni e moltissimi ruvesi sono passati dall’Istituto crescendo e formandosi con il carisma di Don Bosco.
Siamo tornati a Ruvo stanchi, ma col cuore straripante di gioia e di speranza nelle possibilità di bene e di meglio di tutti i nostri giovani”.
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