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“E’ arrivato il momento di agire a Ruvo di Puglia. Ora!” Roberto Covolo a “Power Up Your Idea”

“E’ arrivato il momento di agire a Ruvo di Puglia. Ora!” Roberto Covolo a “Power Up Your Idea”

“Questo è il primo di un ciclo di appuntamenti legati alle politiche giovanili, un ciclo che si decise di organizzare, insieme al Forum GiovanIdee di Ruvo di Puglia, proprio in chiusura del convegno di presentazione di PIN – Pugliesi Innovativi dello scorso 25 agosto. Perché, come ha detto Roberto Covolo, durante la programmazione di questi incontri, ‘Nessun posto è migliore di Ruvo, nessun momento è migliore di ora’, quindi bisogna agire subito!”

Così l’Assessora alla Cultura e Politiche giovanili, Monica Filograno, ha presentato “Power up your idea – Dalle idee ai progetti”, convegno che si è svolto ieri nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi.
Ospiti sono stati Roberto Covolo, fondatore del laboratorio urbano “ExFadda -L’officina del Sapere” a San Vito dei Normanni, e il giovane designer Domenico De Pascale che ha parlato de “La Manta – Artigianato di Comunità”, progetto in cui il prezioso artigianato manuale si sposa con il design più innovativo e sofisticato.

Roberto Covolo, ha narrato di una realtà fondata su una rivisitazione del capitalismo che si spoglia di tutti i connotati negativi per trasformarsi in un sistema economico, fondato sul senso di comunità, sulle alleanze con le persone e i pionieri, coloro che tastano il polso della collettività in cui vivono, e la redistribuzione del valore.

“ExFadda -L’officina del Sapere” è un ex stabilimento enologico, già appartenuto ai nobili Dentice di Frasso; un ex vuoto urbano rinato, tramite “Bollenti Spiriti”, con il lavoro delle persone del posto che hanno acquisito e si sono scambiate conoscenza e know how, implementando così le proprie capacità. Un arricchimento frutto anche della passione e del senso di identificazione col territorio, coi suoi valori, che consente loro di tenere viva la comunità.

XF Life per musicisti emergenti; la Scuola di Musica orientale; Musica in Culla; il Festival Yeahjasi!; un parco giochi autocostruito; la progettazione di un dog park autogestito da parte dei proprietari di cani; un laboratorio di fotografia; una liuteria (a San Vito dei Normanni c’è il Circolo Mandolinistico); Xfood, progetto con lo chef Luca Cappelluti, che ha partecipato al FuoriSalone di Milano durante la Settimana del Design; un bar e un ristorante in cui lavorano ragazzi diversamente abili e tanti altri laboratori compongono Ex Fadda, che si avvale anche del supporto di maestranze e imprese locali.

In ogni progetto, poi, anche nella ristrutturazione dello stesso stabilimento, dove è custodita la grande goccia a losanghe che è il landmark del laboratorio, c’è il sudore e il saper fare delle persone: è questo il senso della cittadinanza attiva, il senso dell’essere cittadini che si rimboccano le maniche, senza lamentarsi, che non imprecano sterilmente contro le istituzioni, che vedono delle opportunità nelle difficoltà.

Intanto Covolo non si sente tanto innovatore sociale quanto una persona che ha guardato l’ambiente in cui vive con occhi nuovi, freschi, che gli hanno permesso di individuare e sfruttare le risorse latenti e di agire subito, secondo la filosofia di “minerviniana” memoria: “Comincia a fare subito, comincia a fare quello che sai, comincia da quello che sei e da dove vieni”. Perché è dalle persone e dai desideri delle persone che si può fare sana economia.

E se all’inizio si sbaglia, poco importa. L’importante è agire, sempre. D’altronde il successo di un’impresa è il risultato di tanti fallimenti. Quindi si parte da una fase “zero”, in cui si cerca un orientamento per poi trovare il guizzo (basta individuare il bisogno da soddisfare) che consente di cominciare da “uno” e poi via, sempre avanti!

Un’economia generativa deve poi avere un impatto sociale positivo, deve essere sostenibile. In altri termini deve migliorare la qualità di vita delle persone generando profitti che non coincidono solo con i guadagni in quanto tali ma anche con una riduzione o azzeramento dei costi monetari attraverso lo stesso meccanismo della Banca del Tempo. In tal modo si assiste alla crescita della collettività nella quale la governance è estesa anche all’audience, ossia i fruitori sono coinvolti, diventano coimprenditori.

Per un’economia generativa, in sintesi, si “parte da un’ idea per costruire intorno opportunità di apprendimento e lavoro (l’alternanza scuola – lavoro di Buona Scuola non valorizza le competenze)favorendo lo sviluppo di progetti e dando loro forma concreta”.

Breve ma intenso l’intervento di Domenico De Pascale sul suo progetto che fonde artigianato locale e design, “La Manta”, una linea di abbigliamento di maglieria di alta qualità. Un progetto fondato sul reciproco insegnamento: lui ha imparato dalle artigiane del luogo ed esse hanno imparato da lui nuove metodologie, nuove tecniche.

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Domenico De Pascale

Un’esperienza in cui si sono create nuove connessioni, nuove relazioni, si sono affinati i pensieri e gli stili di vita. Nelle signore è stata rafforzata l’idea che le coperte, i poncho, le giacche coloratissime o avorio con fiori turchesi sono preziose perché frutto del loro tempo, del loro senso estetico, della loro creatività e arte e non devono essere trattate come sola “merce”. E’stato insegnato alle signore a guardare e guardarsi con occhi nuovi. Ma questa trasformazione è avvenuta anche in Domenico.

Covolo conclude dicendo che un’economia è generativa quando si favoriscono le perdite di controllo, incoraggiando le persone a farsi spazio e a condividere responsabilità per aiutare a trovare nuovi problemi e nuove idee.

Idea condivisa dall’Assessora alle Politiche Sociali, Domenica Montaruli, entusiasta per la bellezza dei progetti, che coinvolgono tutte le persone, aanche le più fragili, rendendole protagoniste attive. In fondo “noi, come Amministrazione, ci stiamo già attivando in tal senso!”

In effetti, molti laboratori e progetti illustrati ieri si potrebbero realizzare nella nostra città, facendo rete tra cittadini e Amministrazione. Molte criticità potrebbero trovare soluzione.

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