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Bilancio conclusivo del Programma Erasmus + Jotic “Tirocini formativi in ambito ICT” per l’ITSET “Tannoia”

Bilancio conclusivo del Programma Erasmus + Jotic “Tirocini formativi in ambito ICT” per l’ITSET “Tannoia”

Riceviamo e pubblichiamo nota dei Docenti Erasmus dell’Itset “Padre A.M. Tannoia”:

“Lo scorso 13 agosto si è concluso il Progetto di mobilità internazionale Erasmus + Vet Learners, progetto co-finanziato dall’ Unione Europea, con il rientro in sede dell’ultimo gruppo facente parte dei 48 studenti frequentanti il quarto anno dell’ITSET “Padre A.M. Tannoia” nelle sedi di Corato e Ruvo.

Il Programma Erasmus + Jotic dal titolo “Tirocini formativi in ambito ICT” può considerarsi uno dei fiori all’occhiello delle proposte formative  integrative dell’istituto per l’anno scolastico 2015-2016 appena conclusosi.

In un articolo pubblicato agli inizi di agosto era già emerso il grande entusiasmo verso le attività del progetto, ancora in essere, da parte degli organizzatori e dei fruitori, fondato sull’opportunità di conoscere le realtà lavorative di grandi multinazionali estere di Londra, Malta e Dublino attraverso la partecipazione ai tirocini formativi nell’ambito del marketing e delle tecnologie digitali.

A conclusione del progetto è possibile fare un bilancio complessivo, il cui giudizio positivo deriva non solo dai diretti protagonisti, ma anche dalla contestualizzazione di un’esperienza che l’ITSET “Tannoia” può annoverare orgogliosamente insieme a pochissimi Istituti non solo della regione ma anche nazionali.

Le caratteristiche di qualità e di efficacia raggiunte sono state possibili perché inserite in una vision di Istituto di grande respiro europeo. A questo proposito va menzionato l’appoggio incondizionato ad una progettualità complessa da parte del dirigente scolastico prof. Giovanni De Nicolo, il quale, tralaltro, è salutato con grande affetto e stima da tutta la comunità scolastica per la sua ormai prossima quiescenza.

La progettazione dell’intervento è stata affidata al prof. Z. Facchini, responsabile del progetto, il cui ruolo delicatissimo è stato anche quello di attenuare le criticità in corso d’opera e potenziare i punti di forza che inevitabilmente un’esperienza del genere presenta. La scuola si è avvalsa anche dell’opera della dott.ssa E. Marianecci e del prof. A. Bottazzo nella progettazione e nel coordinamento all’estero delle attività. Così, se gli studenti convergono unanimamente nel delineare la validità complessiva dell’esperienza sia sul piano linguistico, sia su quello relazionale e lavorativo, in realtà la macchina organizzativa che ha agito è stata assai articolata, in continuo rapporto con l’ISFOL, ossia l’agenzia italiana per il programma Erasmus +, che ha potuto contare sull’esperienza degli uffici amministrativi, coordinati dal DSGA dott.ssa A. Amodio e su un esperto gruppo di collaboratori amministrativi.

Nella scala degli ingranaggi, finalizzata al funzionamento e alla riuscita del progetto, una fetta importante di responsabilità e operatività è data dai docenti tutor accompagnatori, che hanno costituito il vero front-end dell’esperienza: la gestione di tutte le problematiche, i bisogni, le aspettative, le difficoltà di ogni genere degli studenti sono state affidate ai docenti proff. Angelica Cipriani, Gilma Murolo, Mariateresa Santoro, Cataldo Olivieri per l’esperienza di Malta, ai proff. Palma Pellegrini e Zaccaria Facchini per l’esperienza di Londra e alle proff.sse Rosa Balducci e Rosa Piarulli per lo stage di Dublino.

É indubbio che solo un grande entusiasmo e il piacere di condividere con i ragazzi il senso di una scuola attiva e concreta ha permesso a questi docenti di proporsi (h.24!) con la loro esperienza e competenze linguistiche, al fine di concretizzare un’esperienza che nel curriculum vitae degli studenti beneficiari potrà fare la differenza.

A questo proposito, assai apprezzabili la tenacia e la competenza dimostrata da Michele de Chirico, studente Erasmus + a Dublino, il quale ha accettato di prolungare la sua permanenza a Dublino, dal momento che gli è stata data la possibilità di continuare a svolgere le attività di stage sotto compenso.

Naturalmente, anche gli studenti e le loro famiglie hanno dimostrato di riporre nella scuola una fiducia che non è certamente secondaria per la buona riuscita delle attività, dal momento che si è trattato di un’esperienza che ha previsto un mese all’estero presso famiglie ospitanti, per studenti in parte anche minorenni, per molti dei quali è stata persino la prima esperienza all’estero e perciò con un forte impatto linguistico e relazionale.

Prima di riportare alcune osservazioni degli stessi studenti, i docenti accompagnatori vogliono fornire un’unanime chiave di lettura dell’esperienza: “L’aspetto interculturale del progetto – affermano la prof.ssa R. Balducci e il prof. Facchini – è solo apparentemente secondario rispetto a quello professionalizzante, infatti è richiesto ai partecipanti un grande esercizio di cittadinanza, il cui esito è creare cittadini europei, capaci di superare le barriere linguistiche, quelle legate alle abitudini alimentari e culturali in generale e persino ad un’idea diversa di mobilità urbana, attenuando quel gap che le generazioni più adulte hanno dovuto superare con maggiore fatica in riferimento agli aspetti e alle relazioni richieste dai contesti propri della UE, affidando così alla scuola il compito strategico di un’agenzia formativa privilegiata, capace di veicolare la Strategia UE 2020, che costituisce, dopo Lisbona, un traguardo ambizioso da raggiungere.”.

 “Abbiamo trovato l’esperienza Erasmus davvero fantastica, abbiamo conosciuto nuove persone e ci siano messi in gioco in ambito lavorativo. É stata la nostra prima esperienza all’estero lontani dalla famiglia”. – Gruppo Erasmus Malta.

“Il fulcro di tutto è rappresentato dall’esperienza lavorativa e dall’aspetto linguistico. Sappiamo quasi a memoria le linee della metropolitana e le stazioni principali. Le nostre giornate sono state sempre intense e piene di cose da fare e, dopo il lavoro, ci vediamo a Piccadilly !” – Paola Ferrara, Erasmus Londra.

 ” Abitudini e modi di fare differenti ci hanno portato ad aprire la nostra mente. Inizialmente le difficoltà incontrate non sono state poche, ma la volontà e la voglia di fare ci hanno portato ad affrontare qualsiasi sfida. La lontananza non è stata negativa, anzi, è stata utile per rafforzare i rapporti già esistenti e crearne di nuovi. ” – Silvia Bruno, Erasmus Dublino.”

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